RECENSIONE CRITICA DI “CIVILTA’ MARTINESE” della prof. Isa Magli

RECENSIONE CRITICA DI “CIVILTA’ MARTINESE”

della prof. Isa Magli

Inimmaginabile e inconfutabile la trattazione del testo: “Civiltà martinese” del prof. Martino Marangi 216 pagine edite dal laboratorio sociologico.

Ab initio un inno poetico di stampo ermetico sulla sua “terra” personificata con un chiaro riferimento ai suoi affetti più cari: papà, mamma, sorella, suscita sentimenti di emozione e di commozione senza pari in un quadro attuato con diversi puzzle che tratteggiano: il lavoro, le relazioni, le storie sociali, i lamenti per le promesse non realizzate, i momenti di politica e di musica, di fede e di speranza.

Un proemio interessante cronometra al lettore le vicende storiche di Martina dall’unificazione dell’Italia 1861.

Il lavoro è stato affrontato a seguito di ricerche, informazioni, dati statistici in maniera semplice, minuzioso, preciso e con certa cognizione di causa; la sua realizzazione, anche se non esclusiva, ha ritenuto prodromico di “conoscere per riconoscersi”.

L’opera deve essere divisa in tre periodi:1) dall’unità di Italia 1861 al 1945; 2) dal 1946 agli anni 80; 3) fino ai nostri giorni 2005.

L’ultima parte del secolo XIX cioè dell’età contemporanea è definita “modernità” con un cambiamento sociale, economico, politico e culturale.

Le note storiche sulla prima Guerra Mondiale 1915-18 per l’Italia alla quale interessavano le terre irredente di Trento e Trieste e il controllo dell’Adriatico sono il movente per cerziorare sull’Istituzione dell’Ufficio del lavoro, sull’obbligatorietà dell’Istruzione elementare, sul suffragio universale maschile, su riforme sociali utili e indispensabili come per l’età minima per l’avviamento al lavoro, le ore lavorative per la donna, l’assicurazione obbligatoria per gli infortuni sul lavoro.

Elogia il cittadino martinese che non si dà pensiero minimamente dei dissidi politici verificatosi nella sua città, ma del lavoro, oggetto di produzione, quindi, di benessere.

Per esempio lungi dalla sua mente sono: la trasformazione a provincia del circondario di Taranto, la restrizione dei diritti politici con la riduzione del corpo elettorale, la costruzione di edifici scolastici per l’istruzione primaria.

E’ preoccupata, invece, per la crisi della campagna: ribasso del prezzo del vino con relativa stagnazione, la tassa sul consumo specie per il trasferimento di esso vino dal luogo di produzione ad altro luogo con pagamento del dazio; per cui a seguito di questi dilemmi, si rivolta. Dagli anni 70 agli 80 si riscontra come il grafico demografico si eleva per lo sviluppo industriale, per la diminuzione del tasso di mortalità e l’incremento della natalità (il famoso 1974 “anno mirabile” per i più di mille nati). Negli anni successivi, poi, per il declino della viticultura, dovuto all’infezione filosserica, si assiste ad una crescita della denatalità e a un invecchiamento.

Tre sono le parole chiave che hanno un certo valore in questo periodo:

  1. Enfiteusi diritto di un territorio di proprietà altrui con l’obbligo di corrispondere un canone al proprietario;
  2. Soccida contratto tra il soccidante e il soccidario per l’allevamento del bestiame e lo sfruttamento dei suoi prodotti;
  3. Mezzadria trasformazione per la lavorazione dei campi di zone boschive a vigneti e oliveti con produzione al 50% con il proprietario.

Con la caduta del muro di Berlino 1989 e la dissoluzione dell’Urss seguono incertezza politica, precarietà civile e crisi economica che si riversano sulla civiltà martinese con disoccupazione di massa e trasformazione dalla famiglia patriarcale a nucleare, conviviale e complessa per dimezzamento per dimezzamento di natalità e popolata di anziani; quindi verso un “minor futuro”.

Considera l’associazionismo come momento rilevante e preponderante nell’ambito delle congreghe e delle società con propensione per quest’ultima in quanto a carattere mutualistico, umanitario e sussidiario.

La creazione delle arti sia maschili che femminili, le quali dal 70 all’80 perdono il loro valore e la loro entità; rimane la fotografia come riproduzione e le stampe come propagatrice di creazione.

Non mancano dati statistici, tabelle direttive sul Pil e sul GPL (genuine Progress Indicator) nella diminuzione della mortalità infantile, sulle interviste “Panel” (cioè interviste con le stesse persone in momenti diversi), sul bando dell’analfabetismo, sull’immigrazione, accetta solo, come disponibilità di manodopera, sul ruolo, emancipazione, lavoro e partecipazione al voto delle donne, sull’attività affettiva dei nonni “seniores” verso i nipoti, sul passaggio da una società prevalentemente agricola ad una industriale e terziaria.

Cita l’art.230 bis C.C. sui lavoratori e sugli imprenditori, propalando quella che, poi, sarà l’attività agrituristica, e con esempi ad hoc fa notare l’importanza delle visite nelle masserie per conoscere i prodotti dell’ambito naturale con una visione etica, basata sul rispetto, la cura e la conservazione di essi.

Nota dolente è la sfida tra padri e figli, ora molto lontani tra di loro per comportamento, per educazione, per correttezza.

Consequenziale è un messaggio, da condividere con il lettore, ricco di valori e di ideali ed esortante a diventare nella quotidianità padri docili e delle stesse idee dei figli in una corrispondenza di deferenti sentimenti.

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